Autoritratto nello studio

Fra Camillo Kaiser, cappuccino (Milano, 1822 - Bergamo, 1865)

Autoritratto nello studio

secolo XIX

olio su tela, cm. 45 x 60

In questo dipinto frate Camillo Kaiser riesce racconta qualcosa del suo modo di vivere e di concepire l'arte. È noto che lo studio di Kaiser si trovava nel convento di Bergamo: la rappresentazione ce lo mostra ampio e spazioso, areato da una finestra dalle ante pittorescamente sconnesse, ma luminoso, durante una bella giornata di sole, con un cielo terso e azzurro. Da qua si guarda su un angolo del convento, forse sul chiostro, verso un' altra finestra, in parte schermata da un battente in legno. L'impressione è quella di un ambiente domestico, sorpreso nella tranquillità quotidiana: da un filo teso sulla finestra di fronte pende un cencio appeso ad asciugare. Dal lato opposto, nell'angolo a sinistra, la stanza si apre su una fuga di porte. Lo studio del pittore non ci appare come un luogo chiuso, tenuto gelosamente nascosto, ma come una fucina aperta in varie direzioni, dove sembrano avere libero accesso gli abitanti del convento e i loro visitatori. Le pareti sono tappezzate di quadri, stampe e disegni. Alcuni sembrano studi di teste e copie da quadri antichi. Qua e là sono poggiati gessi e calchi per lo studio della figura umana. Sul cavalletto è collocata una tela ovale che l'artista, seduto su una sedia, con un album di disegno tra le mani, sta copiando, forse per trame un'incisione. È significativo che il pittore si presenti come un disegnatore e non con colori e pennelli in mano. Quello di litografo per frate Camillo era un impegno di centrale importanza. In quasi tutti i suoi quadri compaiono stampe litografiche delle sue opere. Tali incisioni avevano una larga diffusione: erano affisse nelle celle, sulle porte o nelle stanze comuni del convento, venivano dedicate e donate come ringraziamento a personaggi influenti; la loro realizzazione faceva parte dei suoi compiti, del suo ruolo di artista "ufficiale" interno alla comunità. La valigetta dei colori è aperta su uno scranno, accanto in un apposito contenitore trovano posto in maniera ordinata una gran varietà di pennelli. Dietro il frate c'è uno scrittoio e, appesi alla parete retrostante, alcuni bozzetti ad olio e una tavolozza. Ma, particolare sorprendente, davanti alla finestra vediamo una macchina fotografica sul suo cavalletto, con il suo panno nero poggiato sopra. La presenza della macchina fotografica è un particolare molto importante: è evidente che frate Camillo si teneva aggiornato nella sua attività: a metà Ottocento, possedere una macchina fotografica doveva essere segno di una certa modernità e soprattutto di apertura al nuovo, visto che si trattava di uno strumento di lavoro tra i più innovativi di tutto il secolo.